Acque cristalline, paesaggi incontaminati plasmati dai venti, scogliere naturali alternate a cave d’estrazione, cuscus e pesce, leggende e tradizioni, tonni e mattanze, pescatori e possidenti: sono le Isole Egadi, l’arcipelago del trapanese che brilla nel Mediterraneo con le sue punte di Favignana, Marettimo e Levanzo.
Il mare delle Egadi è quello che rimane nel cuore anche una volta andati via, coi residui di sale incrostati ai ricordi: l’acqua trasparente non si dimentica facilmente e l’effetto “azzurro piscina” non può che colpire chiunque per la sua unicità. Non capita tutti i giorni di nuotare tra i pesci – e di vederli così chiaramente – a pochi metri dalla costa, abbracciati dalle calette di scogli (gli amanti dello snorkeling possono rimanerci ore, non dimenticateli lì!) in contesti lasciati assolutamente nudi, senza costruzioni di nessun tipo.
Favignana, la più grande, offre sia scogli che spiagge: noi abbiamo fatto il giro dell’isola in barca con Pietro, un tour delle calette più caratteristiche intervallato da circa cinque soste-bagno. Lungo in percorso a pochi metri dalla riva, colpisce il contrasto tra la secca aridità delle rocce e la trasparenza del mare su cui si gettano, spesso alterate dagli uomini nei numerosi tratti in cui si vedono ancora gli scivoli usati per spostare i grossi blocchi di calcare appena estratti.
La costa così frastagliata offre continue insenature, quasi a mostrare l’implicita accoglienza dell’isola al navigante. Favignana tuttavia è inevitabilmente ricordata per la pesca del tonno, con la Tonnara Florio a presentarsi immediatamente, con le sue canne fumarie svettanti, alla vista di chi arriva al porto: purtroppo l’imponente stabilimento, recentemente ristrutturato, è ancora chiuso post covid (perché?) ma della pesca del tonno rimane tuttora una fortissima memoria sia negli abitanti, alcuni dei quali hanno partecipato alla mattanza, ormai non più praticata da una decina d’anni, sia nelle zone limitrofe, come la camperia abbandonata.

Se Favignana è tonno, Marettimo è grotte. Il giro dell’isola, anche questo in barca, offre una panoramica particolarissima delle grotte naturali che il mare ha scavato nei millenni all’interno delle scogliere. Noi abbiamo fatto il giro con Alessandro dei “Freschi” (soprannome con cui si indica tutta la famiglia) con una barca abbastanza piccola da infilarsi in ogni anfratto: straordinari i colori della roccia, che passano disinvolti dai verdi, ai blu ai viola e non contenti si imbellettano di stalattiti e stalagmiti.

Il bagno all’interno delle grotte è vietato quasi sempre ma non perdetevi quello all’interno della Grotta degli Innamorati…no spoil ma fidatevi, fatelo!
Il paesino di Marettimo è delizioso, con tutte queste casette bianche dagli infissi blu (da ora in avanti non dirò più “tipo Grecia” ma “tipo Egadi”, ovvia!) e scorci notevoli naturalmente vista mare: fermatevi al bar “Tramontana”, non ve ne pentirete.

Levanzo infine, la più piccola delle isole, con la sua settantina di abitanti nei mesi più duri, ha un paio di chicche particolarissime: La grotta del Genovese a Levanzo e le immersioni di Cala Minnola e Capo Grosso, per le quali però serve il brevetto da sub (appena aggiunto alla lista del “to do”). Levanzo si gira a piedi, sia lungo la costa che, per i più temerari ma con-scarpe-chiuse, via terra attraverso la pineta curata dalla forestale, fino alla Torre Saracena nel punto più alto dell’isola da cui si gode veramente di una vista straordinaria, sia del mare, sia di Villa Florio (oggi Prada), sia della dirimpettaia Favignana poco distante. Anche qui il paesino bianco-blu “tipo Egadi” sembra immerso nel silenzio, con tutte le abitazioni schierate sul porticciolo quasi ad accogliere chi arrivi.
Non ci sono chissà quante cose da fare la sera alle Egadi: sono isole che vanno vissute di giorno, al mare, magari per chiudere in bellezza con un aperitivo al tramonto Aperitivo a Favignana o una cena di cuscus di pesce.
Le Egadi sembrano in parte ferme in un tempo passato, visitandole ci si sente dei privilegiati forse per il silenzioso sentore che potrebbero non rimanere così incontaminate per sempre e andare invece incontro ai soliti scempi irrimediabili, vedi Eolie. Anche gli abitanti, in questa stagione turistica così insolita, sembrano oscillare tra l’accoglienza e la diffidenza tipiche degli isolani, con qualche nota delusa di chi si sente dimenticato troppo spesso e l’orgoglio di chi vive in un paradiso terrestre. Non deve essere facile vivere alle Egadi, è una scelta per pochi.
Sono luoghi che vanno accettati per come sono, con la loro identità altalenante tra la convivialità e l’isolamento, quasi timidi amanti che si concedono a loro discrezione e alle loro condizioni. Prendere o lasciare…e forse è giusto così.
…Prendi, prendi!
Costi: giro di Favignana “In barca con Pietro” 40 euro. Giro di Marettimo coi “Freschi” 35 euro. Dormire in casa vacanza: circa 30 euro a notte.